Una meraviglia chiamata CCNA U14
Amici, chi non si diverte e dice di non entusiasmarsi a seguire le incredibili avventure sportive di questo gruppo di ragazzi, mente sapendo di mentire!
Perché poi, come già nelle stagioni precedenti per i loro “fratelli maggiori”, il rischio che corriamo da spettatori è di lasciarsi confondere dalla loro gioia, dalla spontaneità, dai loro colori, dalla vitalità di ciascuno, dalla bellezza e genuinità dei modi, e di considerarli tutto fuorché sportivi e canoisti.
Invece no, questi sono degli atleti esemplari.
Questa U14 è una squadra di canoa polo ed è CCNA in tutto e per tutto, geneticamente!
Questi ragazzi, quando d’inverno fa freddo, quando d’estate il sole scotta, questi stanno in acqua, ad allenarsi, stanno in canoa a provare e riprovare l’eschimo, con caschetto e pagaie ad immaginare le stoppate che torneranno utili nei tornei, a rinforzare spalle e braccia coi i tiri che li porteranno a vincere le gare, a sfruttare ogni residuo respiro nelle le ripartenze per mettere le punte delle proprie canoe davanti a quelle dei rivali in campo…
Questo fanno.
Gli atleti.
E fanno sul serio!
E dunque non è un caso che tabellini alla mano, vengono fuori dei risultati che definire straordinari è quasi riduttivo.
Imbattuti nelle 11 partite ufficiali disputate in questa prima parte di stagione. 7 vittorie di fila nelle ultime 7 partite, a partire dalla semifinale in Coppa Italia all’ultima di campionato in Liguria.
Campioni in carica di Coppa Italia ovviamente.
Primi in classifica in campionato ovviamente.
38 gol segnati e solo 8 incassati… +30 all’attivo…
Il capitano Antonio Illiano a Chiavari ne mette dentro 15. Giovanni Mollo 9, Roberto Guidone 6, Christian Bentivoglio e Valerio Della Ragione 3 a testa, Nicola Cavallo e Leonardo Boddi 1 gol ciascuno… tutti riconoscenti e grati al prezioso contributo degli altri compagni di squadra, Mattia Grande e Teresa Barone.
Nessun cartellino contro comminato dagli arbitri!
E dal primo all’ultimo, perché in questo e in tutti gli sport si vince o si perde assieme, tutti assieme ad abbracciare l’impagabile Lorenzo Looz, “imbarcato” e coinvolto sempre più spesso, nelle scorribande felici e vittoriose in giro per l’Italia di CCNA.
Vero è che nell’altro girone i cugini del Posillipo fanno altrettanto bene.
Stesso punteggio pieno. Ancora più marcature all’attivo.
Qualche riflessione e qualche pensiero…
Il primo, agli amici avversari.
Katana, Chiavari, Ichnusa e Nazario Sauro Trieste, sono scuole e squadre con tradizione che mettono in acqua tutto il peso di un movimento storico e attrezzato…
È sempre bello giocarsela a questi livelli. Il nostro girone ci ha visti competere, disputare e conquistare incontri di una certa levatura…
Ad Udine, Lazio Canoe, Valle del Cedrino e Ferrara… amici che incontriamo in acqua o a bordocampo più o meno la prima volta in questa annata… diamo un caloroso e amichevole benvenuto nella estroversa e variopinta tribù della canoa polo.
Il secondo pensiero, sempre rivolto a questi amici, è che l’ingiusta quantità di segnature subite ha solo un valore statistico, e come capita a tutti, certe volte è più da una sconfitta che si impara e da cui si esce rafforzati.
Dai ragazzi di CCNA che ora vi stanno avanti, il consiglio che scaturisce dall’esperienza di una carriera che seppur breve, è sportivamente già luccicante, è di impegnarsi, tanto, sempre. Di non stancarsi e non arrendersi mai. Con costanza e determinazione. Basta, niente altro.
Col sorriso, in allegria e stringendo quelle “sacre” amicizie che ciascun canoista si porterà appresso per tutta la vita.
Sono alla base dei risultati che i nostri ragazzi stanno ottenendo.
L’invito a tutti è di continuare a seguire sogni, sogni e speranze, anche con una canoa e una pagaia.
Il risultato vale certamente la fatica e la pena.
Anche l’amarezza di dover digerire qualche risultato pesante o ingiusto!
Da genitore che ancora rincorre CCNA in giro quando può, ai genitori che sono stati coi propri ragazzi in trasferta, dico che se non è per queste emozioni, per cosa allora sacrificarsi? Vedere l’impegno e la serietà con cui i nostri figli affrontano le sfide, non è la più appagante delle soddisfazioni? La loro felicità, la loro gioia, non è forse un nostro sogno che si realizza?
Gino Illiano