Di sogni, desideri e felicità… CCNA, dal Mondiale alla Championship.
L’argomento “sport” si presta all’enfasi, al retorico e all’amplificazione.
E i ragazzi meritano anche mille volte meglio e più di quanto proviamo a raccontare.
Di base c’è che io a questi li dovrei ringraziare e li ringrazierò per tutta la vita!
Sapete che racconteremo e che leggeremo nei prossimi articoli?
Di Mondiali e di Champions’ League.
Incredibile. Pazzesco.
Dai ciottoli e dalla pietraia della Sarparella…
L’eterno miraggio e l’eterna promessa di riconoscenza per CCNA da parte della società civile!
Ai Mondiali e alla Champions’ League.
Come si fa a bloccare memoria, ricordi, fantasia…
Veramente è troppo collegare le prime immagini di “Diego” che palleggia su di un campetto amatoriale polveroso e scorticato di periferia, che sognava due cose, giocare il mondiale e vincerlo, e uno qualsiasi dei nostri ragazzi?
Non ci sono le stesse premesse? Non riconosciamo la stessa forza d’animo? Non sono pronti a sacrificarsi e superare tutte le difficoltà per realizzare il proprio sogno?
La prima volta, il mio primo “nero su bianco”, è stato nel marzo del 2019.
Avevo appena iniziato a familiarizzare con alcuni termini tecnici… ma ancora punta e coda di una canoa per me erano prua e poppa. Credevo che andare in trasferta fosse una sorta di minivacanza e non avevo ben inteso che invece fosse una maratona in cui il minimo della fatica era di starsene 12 ore in piedi, sole o pioggia, nessuna differenza!
Prima di allora, mi divertivo con degli amici a giocare a calcetto il venerdì, e il giorno dopo, a sfotterci con le pagelle su whatsapp!
Tre anni fa AleCarannante mi invitò, con le proverbiali poche parole, a dare una consistenza alla pagina web del club. “Perché non provi a raccontare il cammino dei ragazzi… vediamo che ne esce”…
E dalla Coppa Italia siamo arrivati a raccontare di Mondiali e di Champions’ League.
Dai!… A voi “Mondiale” che evoca?
Troppo indietro Spagna ’82, Paolo Rossi, Dino Zoff, Cabrini, Tardelli, Bergomi?…
Vialli, Zenga, Maldini… Italia 90?…
Germania 2004? Del Piero, Totti, Buffon, Pirlo…
E se dico Lorenzo Bernardi, Luca Cantagalli, Andrea Lucchetta o Andrea Zorzi?
Mondiali di pallavolo 1990…
O Silipo, Fiorillo, Tempesti, Postiglione, Porzio… Pallanuoto…
E di settembre 2016, Siracusa, lo faccio qualche nome? Andrea Romano, Edoardo Corvaia, Gianmarco Emanuele e Davide Novara, Haack, Bertelloni e Marco Porzio… Luca Bellini… vi dicono niente?
Andrea Costagliola, Fabrizio Massa, Alessandro Schiano, Giuseppe Ruggiero, Illiano Fabrizia… Alessandro Carannante…
Non ci trovo differenze.
L’inno, le bandiere, i colori, le maglie azzurre… lo stesso.
Le emozioni, il batticuore, la partecipazione collettiva… forse anche maggiori. Anzi, sicuramente! Nessun forse, sicuramente.
Per atleti, ragazzi che conosciamo direttamente, ciascuno personalmente.
E sono tutti quella roba lì, quella roba “mondiale”!
Ci hanno tenuti incollati per giorni “magici”, nello scorso mese di agosto da Saint-Omer (FRA).
Ci siamo trovati tutti uniti all’appuntamento con il fittissimo calendario di gare.
Quando abbiamo potuto, letteralmente assieme.
Quando non abbiamo potuto, ci siamo sentiti comunque parte della stessa straordinaria avventura…
Sappiamo com’è andata. Esattamente come ricordiamo il mondiale di Spagna 82 o di Italia 90…
A Saint-Omer una cavalcata inarrestabile fino alla complicata semifinale. La finale per il bronzo vinta e il conseguente meritatissimo podio. Che veste abbastanza stretto, per dirla tutta.
A futura memoria… Ricordiamo le due partite con la GBR, con l’unico pareggio dei nostri e poi la vittoria che è valsa la medaglia. La sfida con Christophe Belat, autore del gol francese in apertura di match, per altro pure molto bello! Una partita memorabile quanto autorevole degli azzurri. Ed infine corre obbligo di spendere due parole sulla semifinale con gli iberici e sul risultato “da referto”.
Il 7-0 è di ufficio. Non corrisponde. È stato fissato “a tavolino”.
Senza inoltrarci in polemiche “fuori dal coro”, vale la pena sottolineare l’arbitro “francese”, l’espulsione di Bellini per somma cartellini, il punteggio che in acqua, pur non essendo mai in discussione, non è mai stato così largo da essere “irrecuperabile” e per ultimo il parapiglia finale con Andrea Romano che lascia la squadra sotto il numero “legale” determinando il risultato “ufficiale”.
La Spagna non vincerà il mondiale. Lo farà la Germania.
La sensazione? Potevamo portarlo a casa.
Se la quota CCNA, fosse stata “sfruttata” meglio. Se Andrea e Fabrizio avessero avuto lo spazio che naturalmente avrebbero strameritato. Per freschezza, qualità, per la stagione sportiva esplosiva… Se ci fosse stata la sufficiente lucidità e serenità di pensare ai nostri ragazzi come a delle risorse irrinunciabili, in un torneo lungo ed affollato. 9 gare a sfruttare sempre le stesse braccia e gli stessi muscoli… Alla fine, l’acido lattico e le tossine annebbiano anche i fuoriclasse più cristallini. Che di primavere ne hanno sulle spalle! Come anche ambizione, personalità, peso specifico e mi viene da pensare, anche politico. Questa volta ci siamo dovuti accontentare di presenze “omeopatiche”. La prospettiva intravista però giocoforza, è quella di un futuro meno contingentato e da trascinatori.
La “giovane Italia”, l’U21, ci ha raccontato una storia, che per quanto simile nell’epilogo, è piuttosto differente da quella dei fratelli maggiori. Anche per quanto riguarda CCNA e la quota di rappresentanza.
Anche gli azzurrini hanno impattato con la Spagna e a bocce ferme si ritrovano a fare i conti con lo stesso amaro pensiero.
La Spagna vincerà il mondiale. Contro la Germania.
La sensazione? Molto forte… molto… Potevamo portarlo a casa.
Per ragioni totalmente diverse da quelle vissute per la nazionale senior.
Delle 10 partite disputate, accenniamo velocemente alla inutile sconfitta con la GBR, che ci vedeva qualificati già prima della gara, quando avevamo inanellato 7 vittorie di fila, e alla doppia sfida con i temibili polacchi, battuti largamente durante la fase a gironi del mondiale e poi nuovamente al golden gol in finale per il podio.
Che ci soffermiamo sulla sconfitta in semifinale?
Si, mi soffermo su quella.
E sul “leitmotiv” della rassegna per noi e per CCNA.
E sulla sfida vinta precedentemente sempre contro i ragazzi spagnoli.
Cominciamo da questa. Era il 16 agosto. In quell’occasione la quota catanese della nazionale ci aveva portati alla vittoria in rimonta. Tommaso Lampò ne è stato il mattatore.
Quello che è stato evidente, chiaro, e clamoroso (nel senso di “clamore”, di fragore, non di sorpresa!) è lo sbocciare ad un livello superiore dei nostri ragazzi. La trasformazione in atleti di livello nazionale ed internazionale di AleSchiano e di Giuseppe Ruggiero.
Prendono per mano la squadra, e si avviano prepotenti verso i traguardi più nobili che si possono cullare. Non da soli, questo è chiaro. Per l’occasione l’U21 è e gioca da squadra. Tutti i “perché” hanno ruotato attorno all’enorme (sportivamente) Barbagallo e alle geometrie di Peppe Ruggiero. Un meccanismo che ha rasentato la perfezione e che è stato sapientemente gestito dal capace e lungimirante gruppo dei tecnici, tra cui Alessandro Carannante.
Il 20 agosto alle 12.40 inizia la semifinale contro la Spagna.
Arbitrano un danese ed uno di Singapore. Non lo rilevo per eccesso di nozioni e dati. È importante.
A 40 secondi dalla chiusura del primo tempo siamo avanti per 4-1!
In vantaggio la Spagna, li ribaltiamo senza se e senza ma! Di prepotenza!
Due gol li mette a segno Ruggy!
Voglio dire, tutto in discesa, per la squadra e per Giuseppe. Chi deve avere i nervi a fior di pelle non siamo noi… non è lui…
Eppure gli arbitri riescono a vedere sotto porta, in pochi attimi consecutivi, prima della campanella di fine tempo, un fallo da espulsione di Ruggiero, un secondo fallo da rigore di AleSchiano e il conseguente rigore per la Spagna… su una palla che rimbalzando in acqua dopo un tiro ribattuto, finisce “in caciara”… tutti cercano di braccarla. Soprattutto chi è fortemente penalizzato dal risultato.
Invece i santi e i diavoli sono invertiti, contro ogni logica e ogni deduzione. 4-2, fine 1t, 4-3 ad inizio ripresa… Ma Italia U21 c’è eccome! 5-3 e riportiamo a distanza gli avversari… Ribadisco ora più di prima… tutto in discesa, chi deve avere i nervi a fior di pelle non siamo noi…
Invece fioccano cartellini nemmeno fossimo degli attaccabrighe.
Ne conteremo 5-0! Avete capito? 5 cartellini perché ci siamo trovati a stracciare gli avversari? Per questo è importante comprendere che l’arbitro di Singapore in evidente e chiaro difetto di competenza e personalità, è l’arbitro che non riuscendo a contenere il danese, altro fulminato di giornata!, ha ribaltato un risultato assolutamente già scritto. Nessun merito degli spagnoli. Nessuna colpa ovviamente, ma pure nessun merito! La partita non è stata Italia vs Spagna, U21… La Spagna nemmeno c’era in campo! Annichilita. Ma sul 5-3 gli arbitri sentono il dovere di mettere fuori dai giochi anche AleSchiano… per cosa? Ostruzione su rimessa laterale…
Dal 4-1 in poi non siamo quasi mai più stati in parità numerica. È in questa condizione che subiamo il sorpasso. La nostra semifinale si chiude sul 6-5.
La nostra medaglia di bronzo brilla. Ma quanto brilla!
Mentre i ragazzi, suturate le ferite, vincono nuovamente con la Polonia in una partita emotivamente complicata, sul gradino più alto salgono gli iberici. Sono sicuro, avvertendo un certo disagio. Un certo fastidioso disagio. Come quando si sa di stare nel posto sbagliato.
Due scatti che ci rendono orgogliosi di quanto abbiamo appena raccontato…
Questo, in cui viene fuori tutta l’emozione spontanea, vera e sincera di questi splendidi ragazzi per l’amico e compagno di squadra scomparso qualche mese prima…
E questo, preso successivamente dalla federazione mondiale della canoa a modello come immagine esemplificativa e spettacolare di questo sport e di questa rassegna…
Giuseppe Ruggiero in un’azione di contropiede, inseguito e braccato trova modo e tempo di insaccare dopo aver baciato la palla…
Spettacolo mondiale targato CCNA!
Standing ovation!
L’Italia U21 femminile con Fabrizia Illiano non ha ottenuto altrettante gioie.
Sportivamente parlando.
Come se esserci non fosse già una soddisfazione enorme.
È in ogni caso, non dimentichiamocelo, una partecipazione ad una rassegna mondiale!
Comunque se non bastasse questo, c’è che invece le ragazze la Spagna la battono e con la GBR spuntano un meritato e prezioso quanto lusinghiero pareggio. E si piazzano ottave. Al mondo!
Spettacolari le immagini televisive.
La canoa polo è uno sport televisivo. Non aggiungo altro.
Meravigliosi i campi, gli spalti, l’organizzazione.
Quando, mi chiedo, quando, questi ragazzi, questo club e tutti i loro sacrifici saranno ripagati… Quando…
Gino Illiano