Il Kayak e canoa acque piatte (flat water racing), conosciuto anche come kayak velocità o kayak olimpico, in quanto presente ai Giochi Olimpici, è una delle discipline più conosciute della canoa.
Le imbarcazioni utilizzate per questo sport sono lunghe e strette, con pesi variabili a seconda della distanza di gara.
Nel kayak, il canoista è seduto su un seggiolino fisso, poggia i piedi su una pedaliera, detta anche (nome tecnico) puntapiedi, tenendo le gambe flesse, in modo tale da assicurare una spinta del piede sulla pedaliera, ad ogni pagaiata, per tramettere la spinta di avanzamento alla canoa.
Viene utilizzata una pagaia a due pale sfasate tra di loro (pagaia doppia incrociata), in genere con un angolo che varia dai 50 agli 80 gradi.
È provvisto di un timone, posto sotto lo scafo, in poppa, che viene azionato da un sistema di tiranti che terminano con una “crociera” e una piccola asta che si frappone tra i piedi. Il canoista muove i piedi lateralmenete per azionare il movimento del timone quando necessario.
Esistono tipi di imbarcazioni, a seconda fake rolex daytona del numero di equipaggio e tipo di canoa esse sono:
K1 4.20: kayak monoposto e monotipo, 4.20m di lunghezza usata principalmente da bambini fino ai 12 anni per imparare. possiede circa 45 cm di larghezza
K2 5.20: kayak biposto e monotipo, 5.20m di lunghezza usata dai bambini fino ai 12 anni
K1 olimpico: kayak monoposto, 5.20m di lunghezza, e 12 kg di peso, più instabile del K1 4.20 e utilizzata dalla categoria “cadetti A” in poi. Entro i limiti definiti esiste una grande varietà di scafi progettati per essere adatti alle varie corporature e al livello dell’atleta.
K2 olimpico: kayak biposto, 6.50m di lunghezza, più instabile del K2 5.20 e utilizzata dalla categoria “cadetti A” in poi, anche per il K2 la costruzione è libera con le restrizioni indicate.
K4 olimpico: kayak a quattro posti, lunghezza 11m peso 30 kg, costruzione libera, nelle misure indicate.
In questi tipi di imbarcazioni sono ammessi equipaggi maschili e femminili.
Nelle gare di velocità gli atleti si suddividono in “corsie” (chiamate in gergo “acqua”) larghe 9 metri, percorrendo una distanza rettilinea che va dai 200,1000,2000 e 5000 metri. In questa tipologia di gara non è ammesso deviare dalla rotta centrale della corsia per eventualmente sfruttare le onde prodotte dalle canoe degli atleti vicini, le cosiddette “scie”, che costituiscono un notevole vantaggio.